Blog

Come nacque il panettone: L'è 'l pan del Toni
Agosto 19th, 2016 4:25 pm     A+ | a-

È uno dei dessert più conosciuti e riconosciuti, simbolo natalizio al pari della stella cometa e dell’abete addobbato, icona di una della città principali d’Italia: parliamo del Panettone, emblema di Milano che, secondo le ricostruzioni più antiche fuse con la leggenda e la tradizione popolare, sarebbe nato già nel XV secolo, epoca di dominazione sforzesca sul Ducato di Milano.

La nascita del Panettone

Prime tracce di un pane dolce lievitato e arricchito con miele, uva secca e zucca in territorio milanese risalgono già al ‘200, sebbene la terminologia ‘panettone’ non fosse utilizzata o, per lo meno, non si ha alcuna testimonianza a riguardo.

Le narrazioni popolari che parlano della nascita del Panettone milanese si mescolano a leggende e racconti e concorrono alla creazione di un immaginario affascinante che colloca la nascita del panettone alla fine del ‘400. In quegli anni, Milano era capitale dell’omonimo Ducato e a reggere le redini vi era Ludovico Maria Sforza, meglio conosciuto come Ludovico il Moro.

Stando al mito cittadino, durante uno sfarzoso banchetto di Natale, il cuoco delle cucine sforzesche dimenticò il dessert nel forno, causandone la carbonizzazione. A salvare la situazione intervenne un tale Toni, sguattero delle cucine, che proprio quella mattina aveva approfittato delle giacenze di deposito per preparare un pane dolce e lievitato farcito con uvetta e cedro e che propose di servire in sostituzione del dolce andato in fumo. Lo chef acconsentì e il pane si rivelò un successo, apprezzato da tutti gli ospiti. Nacque così il Pan del Toni.

Un’altra versione che si colora di aneddotica e storia antica pone al centro del racconto Ughetto Degli Atellani, il quale si innamorò di Adalgisa, figlia del pasticcere Toni, a cui lo stesso Ughetto commissionò la realizzazione di un pane dolce farcito. Il dessert colpì nel segno e, anche grazie alla sua buona riuscita, il giovane riuscì a fare breccia nel cuore della giovane; la notizia si sparse e molti nobili iniziarono a richiedere lo stesso pane all’abile pasticcere, consacrando il Panettone nelle tradizioni meneghine.

Tra racconti e verità

Si tratta, chiaramente, di visioni didascaliche e ricche di fantasia che hanno concorso alla cristallizzazione dell’immaginario locale. Personaggi come Toni e Ughetto (in cui è chiaro l’infantile riferimento al termine vernacolare ughett’, che in milanese indica l’uvetta) sono stereotipi che giocano con la tradizione popolare e che partecipano alla creazione di un bacino collettivo di valori e simboli.

Poi c’è la storia vera, che converge a tratti con i racconti e quasi si confonde. Di certo, c’è che, già dal XV secolo, Milano contava su una forte tradizione farinacea. Nel corso dell’anno, ai fornai era imposto il divieto di preparare il pane dei ricchi per il popolo. Tale vincolo cadeva durante le festività natalizie, quando chiunque era invitato a consumare il pan di scior o pan de ton, ovvero il pane dei ricchi. Una tradizione consolidata nel corso dei secoli fino al ‘900, quando la tipicità milanese si aprì alla grande distribuzione, per estendersi gradualmente in tutto lo Stivale.

No comments posted...
Leave a Comment
* Name
* Email (will not be published)
*
Simple catpcha image * Enter verification code
* - Required fields
 
Post più vecchi Home Post recenti